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Le 8 cose che non dimenticheremo di questa stagione Le 8 cose che non dimenticheremo di questa stagione 29 Marzo 2017 - Roberto Mazzia Open Femminile Volley: finito il campionato invernale è ora di guardarsi indietro e tirare le somme: cosa resta dopo questo meraviglioso secondo posto?1- L’obiettivo raggiunto e la qualificazione sfiorataCi eravamo detti di voler lottare per la qualificazione nella categoria superiore e di voler arrivare nei primi due posti. Siamo arrivate seconde, a soli due punti dalla prima e battendola nell'ultima gara di ritorno in casa nostra con un secco 3-1.Perché resta l’amaro in bocca allora? Per i pochi ma fondamentali punti persi contro le “piccole” che ci avrebbero permesso di arrivare prime, o di guadagnarci la promozione come miglior seconda sfumata per un solo punto.E allora si è delusi e dispiaciuti. Ma con la consapevolezza di aver dato tutto e di essere enormemente cresciute.2- Le facce degli “altri” in palestraSoprattutto nel girone di ritorno, in cui siamo stati “quasi” degli schiacciasassi. I nostri tifosi, amici, parenti e gente dell'ASO, che ci aveva viste giocare qualche mese fa o l’anno scorso e adesso a fine partita mi guardano come per dire <Ah però, come giocano!>.O quelle degli avversari, quando nei nostri momenti migliori abbiamo tirato fuori tecnica, grinta e cattiveria per portarci a casa punti e vittorie, e quella facce in panchina o sugli spalti di <Oggi ce le state dando di brutto...>.Sensazioni positive che aumentano la convinzione di aver fatto qualcosa di fantastico e, per qualcuno, inaspettato.3- La puntualitàMai come quest’anno alle 20.00 eravamo tutte in palestra. Qualcuna ha addirittura comprato la macchina per poter arrivare puntuale. Addominali fatti (più o meno) volentieri per pagare eventuali ritardi anche di pochi minuti.Avevo chiesto di mostrare, fin dagli allenamenti, rispetto reciproco e voglia di lavorare: è stato uno dei primi segnali che sarebbe stata una grande stagione.4- La maglietta da riscaldamento della PevLa prima volta che ho visto quella maglietta ho pensato <Oddio che brutta!>. Mi sono ricreduto: quella maglia ha rasentato la perfezione, finendo la stagione imbattuta. Resta da chiedersi cosa sarebbe successo se, all'andata contro le Boys, qualcuno non si fosse dimenticata di lavarla.5- Il primo set con le boysE chi se lo dimentica. Era LA PARTITA, attesa fin dalla sconfitta dell’andata con la voglia di riscattarsi, di vedere se eravamo veramente cresciute, preparata in allenamento fino all'ultimo dettaglio.Ma più che il risultato finale sarà indimenticabile il primo set. Cariche, decise, cattive, forti. Abbiamo “bullizzato” le prime in classifica con quell'atteggiamento da <Cosa credete, di venire a vincere il campionato a casa nostra? Dovrete fare i conti con noi>. Vinciamo 25-17 e la paura, per la prima volta, si vede negli occhi della capolista. E a fine partita la capolista (anche se solo temporaneamente) eravamo noi. Che altro dire?6- Le paste di RaffaellaNon ci sarebbe grande vittoria senza grandi paste. E dopo la meravigliosa vittoria che ci ha dato la vetta della classifica (anche se solo per pochi giorni) come un angelo compare Raffaella, la nostra mitica dirigente, con un mega vassoio di pizza. 92 minuti di applausi!7- Gli infortuniQuest’anno per festeggiare la fine della stagione invece che l’immancabile pizza al coccio avremmo dovuto organizzare un viaggio a Lourdes o Fatima. O forse entrambe. Tra caviglie che si stortano, dolori alle ginocchia, tendini che saltano e piedi che si staccano, legamenti che sembrano cedere e spalle lesionate, quest’anno è sembrato di essere all'interno di una puntata di Grey’s Anatomy. Ma nonostante tutto, siamo e saremo tutte ancora lì e ancora più forti di prima.8- Le interviste di VinceQui bisogna migliorare. A partire dalle riprese (Vince, un po’ meno primissimo piano please) la qualità delle nostre interviste è stata veramente pessima. Inizia il mister, con un ciuffo inguardabile e frasi di circostanza da politico navigato. Poi Ila Baroni, che complice le informazioni sbagliate ricevute dal CSI dà informazioni sbagliate riguardo una qualificazione quasi raggiunta che invece poi raggiunta non è. Per finire con il trio Ali ,Chia e Leti che sembrano ubriache (di gioia!) e l’intervista finisce un po’ così, tra urla e risate. Ma siamo gente di campo, gli schermi non fanno per noi... Leggi tutto Condividi Aso basket: una storia bellissima! Aso basket: una storia bellissima! 21 Marzo 2017 - Vincenzo Lopresti Nel 2012 viene fondata aso basket, una sezione della società cernuschese che dà, a ragazzi appassionati dello sport inventato da James Naismith, un’alternativa in città alla libertas disputando un tranquillo campionato csi.La squadra è formata con il passaparola, i primi mesi ci si allena senza iscriversi al campionato invernale preparandosi a quello primaverile.L’intento principale è quello di fare sport stando insieme divertendosi senza badare eccessivamente ai risultati e, per i primi due anni, la squadra si posiziona sempre in coda alla classifica con una sola vittoria in due anni.Nel 2014 il coach Italo Filosa assume il ruolo dirigenziale per dare più sviluppo a livello esterno alla squadra anche nella ricerca di nuovi rinforzi. La guida tecnica è quindi affidata a Roberto Colombo, prima giocatore della compagine cernuschese e attuale coach.Nello stesso anno e in quello successivo alcuni giocatori smettono; per rinforzare la squadra non si può contare sul vivaio a causa della mancanza del settore giovanile ma per fortuna arrivano nuovi innesti, alcuni dei quali provenienti da campionati fip aumentando il livello di talento ed esperienza, permettendo al coach di lavorare meglio in allenamento potendo cominciare a dividere per ruolo e per caratteristiche noi giocatori creando esercizi mirati e affidando la supervisione parziale di uno dei due gruppi, in mancanza di un vice-allenatore, a qualcuno degli elementi più “rodati”.Nella stagione 2014/15 ci togliamo le prime seppur piccole soddisfazioni e arriviamo ad alzare il bottino di vittorie a 2 con prestazioni più soddisfacenti.Un minimo miglioramento ma che infonde in tutti noi un pizzico di fiducia in più nei propri mezzi con la consapevolezza di poter crescere e rendere maggiormente lavorando tutti insieme a testa bassa.La stagione successiva riusciamo ad aumentare nuovamente il numero di successi portandoli a 3, riduciamo anche gli scarti nei punteggi delle sconfitte in modo considerevole cominciando a formare lo zoccolo duro della squadra.L’inizio della stagione corrente ci porta nuovi e giovani rinforzi ma nonostante questo non riusciamo ad iniziare il campionato nel migliore dei modi ed esordiamo con una sconfitta in una partita abbordabilissima.Nelle sfide successive mostriamo un gioco a tratti migliore ma la soddisfazione della vittoria tarda ad arrivare un po’ per scarsa concentrazione, un po’ per il gruppo che, per impegni extra-sportivi, è spesso diverso a partite e ad allenamenti e fatichiamo quindi a trovare costanza, fluidità e la giusta intesa in uno sport dove il gioco di squadra è fondamentale.Chiudiamo Il girone di andata in malo modo con 0 vittorie e tanti rimpianti per sconfitte evitabili.Il 2017 però è tutta un’altra storia…partiamo con due vittorie, un’amichevole e la prima partita del girone di ritorno che cominciano ad aiutare il gruppo a diventare più unito.Ci giochiamo i match sempre con più bagarre anche con rivali di alta classifica con le quali negli anni passati non c’era mai stata storia.Facciamo vedere in campo tutto ciò che di buono è stato fatto lungo il nostro cammino, le partite cominciano ad essere avvincenti e le avversarie che prima ci sottovalutavano pensando di poter "passeggiare" su di noi sono costrette a ricredersi e a sudarsi ogni assist, ogni tiro, ogni punto. Dimostriamo di essere sempre di più una vera squadra che gioca insieme ognuno al servizio dei propri compagni lottando fino all'ultimo secondo con il coltello tra i denti e grazie a questo riusciamo ad abbattere il record di vittorie che salgono a quota 4 (su 9 partite disputate nel girone di ritorno) delle quali 3 nelle ultime 4 tra cui si annovera la netta vittoria con Truccazzano, una squadra solida, compatta e completa in ogni ruolo piazzatasi a fine campionato al 5° posto con 11 vittorie, 3° miglior attacco e 4^ miglior difesa del campionato.Soddisfazione ed entusiasmo non sono mai stati su questi livelli ma questo non deve farci perdere di vista l'obiettivo di continuare a lavorare per migliorare.Nonostante gli ultimi impegni avuti molto ravvicinati dobbiamo allenarci al massimo come chiede sempre il coach mettendoci testa, cuore e grinta perchè l'inizio del campionato primaverile è alle porte, la voglia di confermarsi infrangendo il record appena ottenuto è tanta e magari chissà che nelle prossime partite riusciremo a far avvicinare un po' di pubblico dandoci una marcia in più con il loro sostegno.Luca Sapienza Leggi tutto Condividi Open a 11: fino alla fine! 21 Marzo 2017 - Vincenzo Lopresti Vittoria interna di prestigio per l'Open a 11 che supera il Nazareth all'Aso Stadium con un 2-1 in rimonta firmato Gjera-Peverini. I ragazzi di Brizzolari ritrovano il sorriso dopo una settimana vissuta con l'amaro in bocca per la sconfitta in casa del San Enrico. Una sconfitta che con ogni probabilità ha decretato la fine del sogno promozione dei nostri ragazzi. 3-2 (reti di Gjera e Fumagalli) il risultato finale dello scontro con il San Enrico dello scorso week-end, al termine di una gara in cui i nostri non sono riusciti a mettere in campo quella "cattiveria" che sarebbe servita per portare a casa tre punti pesantissimi. Questa domenica invece la fame di vincere non è mancata, ed è stata appunto la buona dose di cattiveria agonistica messa in campo a permettere ai nostri di ribaltare il match con il Nazareth nei minuti finali. I ragazzi di Brizzolari, schierati con il solito 4-4-2 con Pantaleo in porta, Gaggi, Cavalletti, Rizzo e Patruno in difesa, M. Peverini e Izzo a centrocampo, Melzi e Meroni sulle fasce e Gjera in avanti con Fumagalli, sono scesi in campo con la giusta voglia e hanno dato vita ad un match piuttosto combattuto contro un avversario altrettanto determinato a fare risultato. La prima metà del match, priva di goal, si è giocata all'insegna dell'equilibrio tra le due compagini con lo sfortunato M. Peverini costretto a lasciare il campo nei minuti finali per via di un infortunio di gioco (al suo posto dentro Di Spaldro). Nella seconda metà di gara, in cui hanno fatto il loro ingresso in campo Battaglia, L. Peverini, Caldarini e Mauri, i nostri ragazzi hanno faticato per diversi minuti ad uscire palla al piede, sorpresi dalla forte pressione degli avversari, i quali si sono portati momentaneamente in vantaggio con un piazzato rasoterra all'interno dell'area di rigore. A questo punto i nostri hanno reagito con grinta e, dopo aver sprecato qualche buona occasione, hanno ribaltato il risultato con le reti di Gjera, abile nel battere il portiere da pochi passi e L. Peverini, imbeccato da un rilancio rapido e intelligente di Pantaleo e sempre più vicino alla vetta della classifica marcatori. Tre punti dunque che fanno morale e fanno ben sperare per il futuro di questa squadra, attualmente terza in classifica alla prima stagione in Open A. Anche se l'obiettivo promozione è sfumato, restano da giocare quattro partite con il massimo dell'impegno, per onorare il campionato e chiudere l'invernale nella miglior posizione di classifica possibile. Va ricordato inoltre che i nostri ragazzi saranno prossimamente impegnati in due competizioni importanti: in particolare, a inizio Aprile nei sedicesimi di finale della Special Cup CSI e, più avanti in primavera, nel torneo Prestige. Forza ragazzi! Fino alla fine!Matteo Di Spaldro Leggi tutto Condividi Aso 2006 bianco: intervista incrociata alle mamme! Aso 2006 bianco: intervista incrociata alle mamme! 20 Marzo 2017 - Vincenzo Lopresti Ho sempre creduto che gli sport di squadra accrescessero la collaborazione, il senso di appartenenza e la socialità tra i ragazzi. Per questa ragione, quando mio figlio a 4 anni mi ha detto che avrebbe voluto giocare a calcio, non ho posto resistenza. D’altro canto, considerando che ho un marito che gioca a calcetto da una vita, il mio destino era segnato. 
Non sono mai stata molto interessata al calcio, salvo nelle occasioni speciali come gli Europei i Mondiali (impossibile dimenticare quelli del 1982!). Ricordo che l’estate in cui l’Italia ha vinto l’ultimo campionato Europeo era proprio quella in cui è nato il mio piccolo grande campione. 
Certamente ero inconsapevole di cosa significasse «veronica» (senza lettera maiuscola) prima di diventare una mamma ASO.
Difficile immaginare e prevedere che per osmosi questi valori di cooperazione, integrazione e socializzazione avrebbero potuto investire anche noi, le 21 mamme dell’ASO Bianco.
Mentre sul campo da gioco nascono e si consolidano amicizie, sugli spalti noi mamme condividiamo momenti allegria, passione, un po’ di follia, tanto divertimento e soprattutto partecipazione.
E così il borsone sempre in giro per casa, i calzettoni che non asciugano e i soprammobili rotti dalle pallonate sono un po’ più tollerabili
Nell’intervista che segue vi presento 9 colleghe mamme, che come me e con me stanno vivendo questa bellissime esperienza.Come ti chiami?LucianaAlessandraMichela Francesca «Bolli»Francesca «Mastro» VivianaCinzia Elena RosaUn aggettivo che descriva l’ASO Bianco?UnitoIndomabile, perché non si abbatte mai anche nelle sconfitte Paradossalmente è «colorato». Il bianco, peraltro, è la somma di tutti i colori! GenerosaPerfettaCon il giusto equilibrio fra tutti gli ingredienti: amicizia, complicità, collaborazione, umiltà, voglia di vincere e un pizzico di competizione… la squadra perfetta è servita! Non avrei potuto chiedere di meglio come esperienza sportiva per mio figlio. Frizzante e …spritz-zante Passione: come quella che hanno per il calcio i nostri ragazzi e i loro splendidi allenatori, anche con il fango, il freddo e la pioggia, sempre pronti a correre dietro al pallone. Entusiasmante, combattivo, ma sempre e comunque con il sorriso sulle labbra. Sempre inclusivo e pronto ad accogliere. L’ASO è una bella realtà e sono orgogliosa di farne parteEcletticoNon solo calcio, ma soprattutto altroCosa vuol dire essere una mamma ASO Bianco?Vuol dire essere orgogliosa, sprint, tifosa, altruista e bellaUna mamma ASO è una mamma che non si tira mai indietro quando serve far tanto rumore per sostenere la squadra; quando c’è da divertirsi, quando c’è qualche piccolo momento di difficoltà e nemmeno quando serve fare le lavatrici Accompagnare non solo i miei figli, ma anche i loro amici nella partita vera, la vita. Chattare con le mamme alla ricerca di calzini spaiati, organizzare i turni merende/lavatrici e uscire di casa per vedere giocare la squadra con QUALSIASI condizione atmosferica.Entrare a far parte, pian piano, di un gruppo di amiche Collaborazione, amicizia, risate, divertimento Le mamme ASO sono persone su cui contare, sincere e disponibili, pronte a sostenere sempre i piccoli campioni con tanto tifo e allegria. Mamma che partecipa alla crescita dei propri figli nella comunitàPrendere tanto freddo e non sentire più i piedi congelatiQual è il ricordo più bello vissuto con l’ASO?La prima partita di mio figlio, con il tifo più sincero che lo incitavaI bei ricordi sono tantissimi, ma quello che ho più nel cuore è il primo goal tanto agognato di uno dei bambini con la corsa in campo di tutti, ma proprio tutti, anche quelli seduti in panchina, ad abbracciarlo! Quando ci penso mi scende ancora una lacrimuccia Non ho un ricordo specifico, ma mi piace il riaccadere sempre nuovo dell’incontro tra noi adulti ad ogni partita o allenamento. Senza dubbio l’invasione di campo e l’esultanza di tutti per il primo goal del nostro Artur Non ho un ricordo particolare, ma mi piace la sensazione che si percepisce in questo gruppo; la voglia e il piacere di stare insieme ad ogni occasione Condivido il ricordo di Alessandra e Francesca. Aggiungo che ogni momento è bello passato insieme Il ricordo più bello è quando mio figlio è riuscito a realizzare il suo sogno di fare goal, ovviamente per tutti i genitori è un momento speciale, ma io ho avuto qualcosa di più. La magia di un grande travolgente abbraccio spontaneo di tutta la squadra e l’entusiasmo dei genitori che mi hanno fatto sentire il calore di una famiglia. I ricordi sono tanti e si accavallano nella mente. Preferisco ricordare non tanto la singola azione o il singolo evento sportivo, ma le emozioni generate dall’incontro con gli altri nei diversi momenti sportivi e conviviali La convivialità sugli spalti durante ogni partita e la solidarietà dei nostri ragazzi nei momenti difficili e quelli di gioiaCosa ti auguri per il futuro di tuo figlio?Che lo sport occupi uno spazio semplicemente importante Mi auguro che sappia fare tesoro di tutto quello che sta imparando facendo parte di questa squadra e che lo sappia mettere in pratica nella sua vita di tutti i giorni, oltre che nello sport. Che conservino il sorriso anche davanti alla sconfitta. Che continui a giocare con la stessa spensieratezza e con la giusta e sana competizione Che capisca, anche grazie a questa esperienza, la bellezza e l’importanza di far parte di un gruppo affiatato con cui collaborare e affrontare gli ostacoli…anche nella vita. INSIEME E’ PIU’ FACILE! Che conservi sempre il suo sorriso e la sua dolcezza Mi auguro che in futuro possa continuare ad essere sempre uno sportivo per mantenere i valori dell’amicizia, di lealtà e del sano divertimentoChe possa fare tesoro, nel suo cammino di crescita, di questa bellissima esperienza, comprendendone fino in fondo i valori di cui è formataChe ogni impegno futuro sia portato avanti con la stessa passione che dimostra per ogni allenamento e partitaUna citazione e incoraggiamento per la nostra squadra?Per dirla alla Michael Jordan: “Il talento ti fa vincere una partita, L’intelligenza e il lavoro di squadra ti fanno vincere un campionato Che la forza sia con te!#finoallafineforzaasobianco #vivereacoloriFino alla fine forza ASO Bianco Un giornalista chiese alla teologa tedesca Dorothee Solle: «come spiegherebbe a un bambino che cosa è la felicità?» «non glielo spiegherei» rispose «gli darei un pallone per farlo giocare».I nostri saranno bimbi felici!E’ la nostra: »Non abbiamo perso, abbiamo vinto 2-0 per loro!» La mia citazione preferita è di Nelson Mandela: « Lo sport può cambiare il mondo», del perché ne possiamo parlare a lungo. Una citazione cinematografica: «Luis, credo che questo sia l’inizio di una bella amicizia«Insegnami la dolcezza ispirandomi la carità» (noi mamme) «insegnami la disciplina donandomi la pazienza» (i papà) «e isnegnami la scienza illuminandomi la mente» (Angelo, Daniele & Co) Leggi tutto Condividi Aso 2006 blu: un anno.. nel pallone! Aso 2006 blu: un anno.. nel pallone! 17 Marzo 2017 - Vincenzo Lopresti Il campionato dell’Aso blu 2006 si è concluso così com’è iniziato, immergendosi totalmente nel pallone. I nostri bambini hanno ricevuto dai loro allenatori questa bella sorpresa, poter giocare a Bubble soccer. Un’idea davvero super, che è servita a celebrare tutti questi mesi di grande impegno, col sole, con la pioggia e – ahimè – anche con la neve. La voglia di giocare non passa proprio mai, ai bambini, ma anche agli allenatori e a noi genitori che – da bordo campo – soffriamo e tifiamo a squarciagola. Diciamo la verità, i veri bambini, molto spesso, siamo proprio noi! In questi mesi, grazie alle trasferte, abbiamo esplorato tanti altri comuni e oratori. Questa possibilità di rimescolarsi e di andare oltre i nostri confini è un altro dei grandi doni che questa esperienza nell’Aso offre a tutti noi. Ci si incontra, ci si scontra, ma soprattutto si condivide la voglia di giocare, si gioisce per le vittorie e si impara ad accettare le sconfitte. Perché il calcio, come la vita, non va sempre come vogliamo noi. È questo il bello!Grazie caro pallone, perché anche in questa stagione ci hai insegnato tutte queste belle cose. E grazie Aso, perché attraverso i tuoi allenatori dai a tutti noi – grandi e piccoli – la possibilità di impararle e, soprattutto, di divertirci un sacco tutti insieme!Sara, una mamma tifosa Leggi tutto Condividi